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Piazza Garibaldi a Parma durante lo Tsunami Tour di Grillo |
Ho letto le 20 repliche al programma del Movimento 5 Stelle pubblicate dal Post e scritte da Ludovico Bessegato. Mi sono permesso di contro-replicare perché credo che ci possa essere - in questo confronto - la potenzialità di portare a termine delle riforme che appaiono fondamentali. E' ovvio che se - fra sette giorni - Bersani cederà al ricatto finanziario che i mercati stanno mettendo in atto e alzerà una bianca bandiera smacchiata a favore della Gross Koalition con Berlusconi, questa sarà solo aria fritta.
- Reddito di cittadinanza
Proposito nobilissimo. Chi sarebbe contrario? Resta da capire dove reperire le risorse per finanziare una cosa del genere (specie se come si dice più avanti si vogliono abolire IMU ed Equitalia). È un problema comune a quasi tutte le altre proposte: grandi sogni di spesa sociale, senza indicare le risorse. Forse un po’ facile.
Si è parlato e molto della riduzione delle pensioni a un tetto massimo di 4000 euro, con un risparmio potenziale di quasi 4 miliardi di euro all'anno. Diciamo che due li si potrebbero mettere in questo progetto e coprire con un reddito minimo di 500 euro circa 4 milioni di persone senza lavoro.
- Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa
Altro proposito nobilissimo. C’è nel programma di tutti i partiti. Come realizzarlo? Con quali risorse?
Per esempio con la defiscalizzazione delle assunzioni per tre anni, come è scritto nel programma di Grillo. Rimangono comunque due miliardi di euro dalle pensioni.
- Legge anticorruzione
La vuole anche il PD. Siamo d’accordo.
Alleluja! Meglio tardi che mai!
- Informatizzazione e semplificazione dello Stato
Chiunque sarebbe d’accordo. È già in atto. Basta pensare al recente obbligo di iscrivere i bambini a scuola solo attraverso il web. Comunque facciamolo, certo. La sensazione, leggendo il programma integrale, è che il M5S speri di reperire da questa semplificazione molte delle risorse con cui ha bisogno per rilanciare la spesa sociale. Così a naso, l’idea è che non abbiano il senso delle misure.
A mio parere si tratta di un progetto per adeguare il sistema italiano agli standard internazionali. Uno sprone che però in un paese dove si viaggia ancora con le marche da bollo e le cancellerie, appare abbastanza innovativo.
- Abolizione dei contributi pubblici ai partiti
Punto focale. Forse uno dei punti più interessanti, dal mio punto di vista, del programma di Grillo. Merita attenzione. Ha ricadute sicure, ma interessanti. Dubito che il Pd possa accettare integralmente una cosa simile.
Si spera che li possa accettare perché sarebbe circa un altro miliardo all'anno recuperato.
- Istituzione di un “politometro” per verificare arricchimenti illeciti dei politici negli ultimi 20 anni
Perché no. Senza caccia alle streghe.
Secondo me ci saranno parlamentari che scapperanno alle Cayman. Ma sono solo supposizioni.
- Referendum propositivo e senza quorum
Il quorum è a mio avviso la garanzia di un minimo di condivisione nel paese di una proposta di legge. È un modo per responsabilizzare i cittadini rispetto all’iniziativa legislativa. Abolire il quorum vuol dire in potenza far approvare ogni tipo di legge con percentuali bassissime di votanti. Il che mi sembra contrario ad ogni principio democratico.
Abbiamo dei rappresentanti in parlamento, deputati a legiferare. Nel caso dei grillini si tratta poi di parlamentari che dovrebbero (dovrebbero) avere un contatto quotidiano con chi li ha eletti. In ogni caso, la propositività della legge non può fare certo male. Credo abbia un valore più simbolico che altro.
E' una visione con una "correzione" della linea del Movimento 5 Stelle che personalmente approvo. Nell'ottica del movimento però l'obiettivo è responsabilizzare i cittadini e renderli più partecipi alla vita politica del paese. C'è chi ci prova con le primarie, chi ci prova con le elezioni online. Mi sembra però che ci possa trovare una strada.
- Referendum sulla permanenza nell’euro
Siamo seri. Non lo vogliono davvero neanche loro.
Si, siamo seri: se lo fanno gli inglesi perché non lo possiamo fare noi?
- Obbligo di discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese
Perché no. Ma vale il discorso di cui sopra. Una legge è un dispositivo complesso. Che i parlamentari mettano a punto le leggi, che gli elettori le ispirino attraverso il dialogo con i parlamentari.
Ci sono almeno due leggi di iniziativa popolare rinchiuse nei cassetti di Montecitorio che nessuno ha mai discusso. E chissà quante altre non proposte dal M5S. I parlamentari devono fare le leggi ascoltando i cittadini.
- Una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti
Perché no. È anche l’idea di Giorgio Gori. Per dire.
Bene, anche perché mettendo all'asta le altre due frequenze televisive si potrebbero recuperare in prima ipotesi 4 miliardi di euro.
- Elezione diretta dei parlamentari alla Camera e al Senato
Siamo tendenzialmente tutti d’accordo. Facciamolo. Ciò detto le preferenze non risolvono i problemi del mondo. Lo sappiamo bene. La ex giunta del Lazio insegna.
I problemi del Lazio dovrebbero evitarli i controlli interni ai partiti e soprattutto il fatto che non esisterebbero più i rimborsi a piè di lista senza controlli. Niente più nutella e mutandine, per dire. Le preferenze avvicinano i cittadini alla politica. Sono fondamentali perché - a mio parere - il cittadino vuole avere un rappresentante a cui da una delega di rappresentanza diretta.
- Massimo di due mandati elettivi
Va bene. Il Pd non è lontano da questo. Siamo d’accordo.
La Bindi e Fassino forse si, c'è da fargli un discorsetto.
- Legge sul conflitto di interessi
Va fatta. È una delle grandi colpe del Centrosinistra non averla mai portata a fondo.
- Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica
Bellissimo, tutti d’accordo. Resta da capire con quali fondi. (Abolendo poi Imu ed Equitalia…)
Avremmo da parte i soldi dell'abolizione dei finanziamenti ai partiti, ma soprattutto bisogna evitare di confondere: l'Imu non viene abolita, viene abolita sulla prima casa, abitata dal proprietario. In più - aggiungo - ci sarebbe da triplicare l'imu per gli immobili sfitti così da far emergere l'affitto in nero e da porre un freno alla costruzione selvaggia di nuove case.
- Abolizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali
Proposta dura ma, dal mio punto di vista, condivisibile. Con il giornalismo on line i finanziamenti sono superati.
Si, durissima, ma penso vada fatto almeno per restituire credibilità a un mondo che oggi fa fatica ad averla
- Accesso gratuito alla Rete per cittadinanza
Perché no. Ma con quali risorse? (vale il solito discorso). Il Wi Fi gratuito è più utile del riscaldamento gratuito, di questi tempi? Più che della gratuità della connessione la cultura informatica del paese non dovrebbe passare da politiche attive più complesse e articolate?
Basta riprendere possesso della dorsale telefonica, affittandola ai gestori maggiori di telefonia (che stanno facendo utili forse un po' troppo grandi e forse un po' troppo articolati - soprattutto con società estere - e potrebbero ridurre i propri guadagni senza licenziare nessuno) e rendendola accessibile gratuitamente alle PMI. Da qui a poter installare in ogni comune una serie di hotspot connessi a una centrale wi-max è - economicamente - una stupidaggine. In alternativa si potrebbe anche mettere a gara un progetto: tu mi garantisci l'accesso alla rete pubblico tramite wi-fi a un canone concordato al ribasso. E vediamo che succede.
- Abolizione dell’IMU sulla prima casa
Fantastico. Ma con quali risorse? Tenendo conto poi degli aumenti di spesa previsti negli altri punti…
Dopo la spiegazione due punti più su aggiungo che ci sarebbe da triplicare l'imu per gli immobili sfitti. Così da far emergere l'affitto in nero e da porre un freno alla costruzione selvaggia di nuove case.
- Non pignorabilità della prima casa
Meraviglioso. Nessuna banca concederà più un mutuo in Italia. Quando la cura è peggiore del male. Forse è la proposta più discutibile, dopo l’uscita dall’euro.
Ragionare per slogan non significa dover legiferare per slogan. Lo ha già fatto Berlusconi, purtroppo. Se uno vuole mettere la sua casa in pegno ipotecario per ottenere un mutuo, lo può fare. Ma non può accadere che Equitalia o qualunque creditore venga a prenderti la casa se fallisce la tua azienda. Oggi è la più grande paura di tutti gli imprenditori. Bisognerebbe girare un po' di più nei negozi e parlare con le persone che lavorano, per capire qual'è la reale situazione nel paese, dove migliaia di negozianti hanno paura dei pignoramenti.
- Eliminazione delle province
Ok.
- Abolizione di Equitalia
E quindi? Se non pago una multa nessuno mi verrà a chiedere indietro i soldi? Oppure ci sarà un’altra agenzia che farà le stesse cose ma si chiamerà in un altro modo? Forse è più semplice dire che verrano rivisti i criteri di riscossione in modo da renderli meno invasivi, umilianti e adattabili al contesto. Ma detta così riempie forse meno le piazze.
Ecco tutto. Proposte buone, meno buone. A volte ingenue. Niente di realmente rivoluzionario o sconvolgente. Si può decisamente parlare con questi ragazzi. Molto volentieri.
E' uno slogan che nasconde un dato di fatto evidenziato in maniera meno elettorale, ma assolutamente condivisibile.
Spero vivamente per il bene di questo paese che si possa iniziare a fare qualche riforma da subito. O il destino dei trentenni e ventenni, da qui al 2020, sarà l'emigrazione. Lo dico da piccola partita iva timorosa e preoccupata del futuro, ma con il sogno di vedere un'Italia appassionata di politica e di cittadinanza tanto quanto sto vedendo oggi - nella stessa situazione - la "mia" Parma.
Abolizione delle province OK:
RispondiEliminama prima è necessario unire i comuni al di sotto di 5000 abitanti, perchè il livello intermedio va governato e pensare che afarlo sia un'assemblea di 300 sindaci (vedi province come torino che hanno più di 300 comuni), mi pare insensato e controproducente.