lunedì 21 settembre 2009
Il beato pellegrino
Niente da fare, questa Santiago non mi molla. Ce l'ho dentro e attorno, mi ha precipitato qui, e mi sta facendo piano piano tornare a correre, a cercare, a scoprire. Intanto si diverte a fare capolino così, dal nulla. Mario, un altro. Numero due, o numero uno. Potrebbe anche essere un Mario numero tre, visto che nel suo teatro, un teatro piccolo, scolastico e puramente artistico allo stesso tempo, c'è anche il Marièt. Niente divagazioni omonime: il "Mascio" mi ha centrato. E non solo me. C'ha messo le parole giuste, la tempra giusta, il sorriso, l'odio, la rabbia, la frustrazione. E ha portato in scena un pellegrino. Vero. Vero come non mai. Che ha fatto piangere. Anche senza aver tirato fuori una lacrima, io, l'ho capito guardando gli occhi di chi cercava di nasconderli o gli occhi di chi si è poi voltato per farsi vedere. Bravo beato pellegrino. Oggi sei a Lucca, spero ti sappiano dare quanto tu davvero meriti.
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