sabato 2 maggio 2009

Costruire



Parte 1: di costole incrinate e andare piano.
"Chiudi gli occhi
immagina una gioia
molto probabilmente
penseresti a una partenza "
(Costruire, N. Fabi)

Si. Ma quello che c'è prima? Ora mi sto rendendo conto che ho sempre lasciato perdere una parte del viaggio che non da soddisfazioni pari a quelle che ho sempre provato, ma le da totalmente diverse. Mi piace partire, prendere, andare. Tre verbi che non hanno un gran significato, di solito, senza un nome che faccia da partenza ed uno che faccia da arrivo.
Eppure in tanti facciamo così: partiamo. Andiamo. Che mi importa del dove! Via, dai. Milano, Roma, India, qualunque cosa! Io lo faccio in moto. E ho preso la logica del viaggio in moto. Che non è una logica esplorativa. E' una logica traversante. Non godo di quello che faccio per dove lo faccio. Godo di quello che faccio perchè il dove mi permette di farlo così.
(Vigili, evitate per favore di leggere il proseguio del post...)
Ecco... lo confesso... con il GS ho fatto l'autocisa ad una media da galera. Un'ora e 15 per fare Fornovo - Deiva Marina. Per non parlare del modo che ho di guidare il motard e di come guidavo l'SV 1000 S.
Non è che non mi godevo il durante. E' che lo facevo in modo completamente differente. Godevo tanto il dopo. Una sigaretta sul mare. La gomma consumata fino alla spalla. Le chiacchiere al bar. Chi ha il tempo più basso, chi ha consumato più gomma. Solite gare a chi ce l'ha più lungo, insomma. Ma quando sono volato, su verso Taviano, mi sono reso conto che andare forte è bello ma non vale. Ok. Mi stavo tenendo dietro un motard e due sbk guidando l'equivalente di un carro bestiame. Ma... perchè?

PARTE 2:
15 km (Vesciche) e un ipod venduto.
Da quando ho cominciato l'allenamento per il cammino ho compreso la logica del costruire. Che non è nè quella dell'aggiustare nè quella del fare. La logica del costruire è più difficile da applicare, ma anche più soddisfacente. E ti mette un po' a posto con te stesso. Soprattutto se c'è qualcuno che ti pone i problemi, funziona bene. Sopratutto se decidi di buttare le tue barriere. Una a caso? L'ipod. Fateci caso: quanta gente corre per i parchi con le cuffiette alle orecchie? Tanta. Tantissima. Secondo voi quelle persone stanno correndo bene, per se stessi, oppure lo stanno facendo male, per tenersi "in forma"? Io sono convinto che quelle persone non si stanno sentendo. Non sentono i propri passi, non sentono il battito dei piedi a terra, non sentono la posizione delle ginocchia, delle anche, delle spalle, l'inclinazione della schiena. Pensano che la corsa, come lo pensavo anche io, sia un movimento normale che non ha bisogno di essere seguito. Invece provate. La difficoltà è eccezionale.

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