domenica 3 maggio 2009

Un cammino ateo?

Prendo spunto da un articolo di Repubblica, un'intervista a Piergiorgio Odifreddi molto interessante, con relativo articolo di corredo sulla via Francigena e i cammini. E' proprio Parma a spingere su un'attività turistica basata su questo percorso particolare, e un motivo c'è. La gente che fa il cammino di Santiago (ma anche la via Francigena, il cammino di S. Francesco o la via Aquilense) è sempre di più. I ragazzi che infilano uno zaino sulle spalle e partono ci sono sempre stati, è vero. Eppure mi sembra di scoprire, quando parlo del cammino, che ce ne sono molti di più di quanto non si pensi. E molti, come Odifreddi, lo fanno da Atei o da Laici. Alex, milanese ormai trapiantato a Bologna, poeta e amico, lo ha fatto anni fa. E ne ha raccontate di cotte e di crude, a me e ai suoi amici. Tante da farmi pensare di rimandare il viaggio, più volte.
Poi qui, a Bruxelles, scopro che ci sono persone che non diresti mai abbiano affrontato il cammino. Stagisti o agenti della Commissione Europea, in giacca e ipod, tutte le sere a place lux, birra e chiacchiere, un vago senso di smarrimento, come per tutti, causa troppo networking (attività che ha come difetti il dover piacere a tutti e il doversi far piacere tutti). Ristabilire le giuste proporzioni. Le giuste distanze. Si, forse è anche questo. Una questione di distanze...
PS: assicuro che vivere senza mp3 è molto, molto difficile...

Ciao!

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