venerdì 9 ottobre 2009

Aggiornamento da Santiago

Devo decifrare il mio taccuino nero. So cosa ci ho scritto e non lo voglio fare. Speravo bastasse quell'altro. Speravo di non doverci rugare, dentro a quelle righe. Invece per raccontare di una signora cinquantenne picchiata dal marito, per spiegare cosa l'ha spinta a fuggire e poi a tornare, devo controllare cosa ho scritto di me, in quei giorni. Quello che ho scritto di lei, nei miei appunti, non basta. Non è chiaro, non è puro. Ho una grossa paura: non saper ridare tutto quello che ho visto nella giusta luce. Ma con un canale sballato dal mio punto di vista e dalla mia esperienza. Sto mettendo un filtro. Non tanto alla realtà, ma a ciò che gli altri hanno cercato di consegnarmi con le loro parole. Ho paura di non riuscire a scrivere questo libro.

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