mercoledì 14 ottobre 2009

cinque minuti

Suonano le sirene fuori dalle finestre, i bambini in silenzio si affacciano per vedere i lampeggianti passare sotto la loro scuola, fermarsi poco distante, attorno ad un brulicare di persone che si muovono a scatti, senza direzioni precise ma con molta, molta concitazione. La camionetta dei pompieri parcheggia dietro a due macchine, una bianca e una blu. La prima è una sconosciuta macchina giapponese, acquistata da qualche anonimo segretario ministeriale in blocco su commissione della Polizia di Stato per avere a disposizioni vetture "anonime". Una Mantra berlina bianco pastello. Davvero irriconoscibile, visto che se trova una in ogni città dotata di reparto Digos. E che nel nostro paese, oltre al ministero, non le ha comprate nessun altro.
La seconda è quantomeno una macchina più anonima, una Fiat Brava, vecchio modello, di un colore questa sì, davvero irriconoscibile: un blu sporco, i cerchioni in ferro. La tipica macchina da muratore di città. Peccato per la targa. EI. Esercito Italiano. Ovviamente è una macchina in incognito dei carabinieri.
Per questo, passando di lì, un magazziniere amico di un giornalista fa subito una chiamata e avverte della cosa. Per questo si fiondano lì, in meno di cinque minuti, metà delle troupe televisive della città. Cosa succede? Cosa è successo? Morti? Feriti? Omicidio? Tranquilli. No.
La gente si assiepa dietro ad una striscia di plastica messa a caso da un pompiere. Dall'altra parte della via, a senso unico, continuano ad arrivare macchine. La coda ormai è di 15 vetture. Andrebbero fatte toranre indietro. Ma iniziano a suonare, una insieme all'altra. E non si capisce più nulla. Le vecchiette si affacciano alle finestre e si rimbalzano la domanda, che intanto sta arrivando anche dalle televisioni. Che cosa sta succedendo in Via Solari? Perché carabinieri, digos, pompieri e vigili urbani (anche i vigili urbani!) hanno chiuso la strada e isolato la zona?
Tutto arriva all'improvviso. Un carabiniere sposta un polpaccio per grattandosi una caviglia, un ragazzo semi serio, cameraman per necessità, si sta girando per fare una carrellata su tutto quel casino. Non vede subito. E' un lavoro, quindi alla fine della carrellata ferma 3 secondi e poi va a nero. Ma in quel caso, contato uno, due e poi tre, focalizza un poco più in là della scarpa di vernice di militare memoria. E vede la valigetta con due fili uscire dalla cerniera superiore. Uno rosso e uno verde. Come nei migliori film. A quel punto il cameraman, in diretta molto, ma molto locale (più o meno l'area del quartier) urla: "C'è nà boomba, cojon!". Non servono le immagini della CNN per far capire la tragedia del momento, colta al balzo dai giornalisti scafati che si chiedono in diretta, loro si, quantomeno provinciale, "c'è davvero una bomba in via Solari?". A quel punto la calca per vedere l'ordigno si fa più grande, gli zapping s'infiammano, l'ascolto s'impenna. Possibilità di assistere all'esplosione in differita. Parte la pubblicità, ma le riprese sul posto continuano.
Così il solito cameraman che fra l'altro ha passato la notte in una discoteca hard rock in compagnia di una finta mistress di giorno e segretaria di notte, catalogazione definita dal tipo di vestiario utilizzato e non dalla reale funzione lavorativa (che in realtà è l'esatto opposto), sente il bisogno A e il bisogno B. Primo dei quali evacuare eccessive quantità di liquidi e poi di fumare una sigaretta.
Per sua enorme fortuna piomba sul posto un uomo basso e conseguentemente grasso, oltreché stereotipaticamente pelato in dolby surround, esclusa scodella centrale protetta da inutile corteccia di plastica. In sella al suo motorino scoreggiante, l'uomo si è avvicinato tanto da emanare puzza di cemento e plastica bruciata. Ha in bocca una sigaretta. Il cameraman chiede, sempre a telecamera accesa. Ottiene. Chiacchera. Scopre che l'uomo fa l'elettricista. La veste tuta grigia con cappuccio e scritta hilti avrebbe dovuto far capire. Motivo della fretta? Ha dimenticato la sua borsa piena di strumenti, proprio dove ora si stanno avvicinando gli artificieri con una carica d'esplosivo per detonare l'ordigno maledetto... Lo scoop non andrà mai in onda.

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