giovedì 28 febbraio 2013

Dal nulla al Governo, dal Governo il nulla

E' davvero interessante analizzare la schizofrenia delle notizie e delle ipotesi che stanno circolando in questi giorni sul governo e sulle varie, possibili allenaze. Il Movimento 5 Stelle ha scardinato ogni meccanismo di relazione esistente fra l'informazione e la politica, tanto che oggi si arriva al paradosso di prendere immediatamente per realizzabile un'ipotesi che - se fosse stata detta vent'anni fa da Umberto Bossi - sarebbe stata presa per una boutade pazzesca. Invece è l'incubo di tutti coloro che si aspettavano, come massima problematica della XVII legislatura, di dover controllare un'opposizione puntigliosa e urlante nel nome di Beppe Grillo. Invece Il Movimento 5 Stelle si propone fin da subito - sfacciato e innovativo - come movimento di governo. Sa benissimo Grillo e lo sanno ancora meglio i suoi eletti che le proposte del programma sono radicali e difficili da realizzare di punto in bianco. Ma Grillo sta tastando il polso al Parlamento, sta verificando se il Partito Democratico farà onore alle sue parole e alle sue richieste o se - invece - si ritirerà in ordine sparso sulle posizioni più conservative della tutela di uno status quo che, nei fatti, non esiste più. Pensavo che sarebbero state due settimane divertenti ma queste saranno due settimane memorabili per la politica italiana. Il Comico sta dimostrando quanto vecchia, lenta e paludata sia la comunicazione degli avversari. Per il momento si tiene ben alla larga dai tentativi di abbozzo degli elettori e degli innovatori del Pd. Sa bene che lì, nella forza di un confronto, ci sarà da lavorare a fondo e si potrebbero perdere dei punti importanti in vista di un governo (e in vista della prossima campagna elettorale). Meglio quindi portare gli avversari allo sfinimento nella prima ripresa. In questo momento - metaforicamente - il Movimento 5 Stelle è come un Mike Tyson che nel 1985 incontra Muhammed Alì: solo che uno ha 19 anni, l'altro ne ha 43. Tyson potrebbe massacrare l'avversario in 19 secondi. Bisogna solo vedere se l'esperienza del Pd potrà giocare un ruolo in questa battaglia. Dove certo Bersani sta dimostrando di non avere fiato, non avere idee, non avere metodo.
L'isteria però ha contagiato e ha già invaso i social network, dove elettori delusissimi stanno battagliando con elettori euforici arrivando anche a toni un po' troppo elevati. Il rischio adesso è che lo scontro si radicalizzi seriamente. Chi ha sempre sottovalutato il Movimento 5 Stelle scopre che ha una forza e un buon numero di idee che sono ampiamente condivise. Per questo ci sarebbero da tenere i nervi saldi, perché fra meno di due settimane ci sarà una situazione radicalmente diversa da quella attuale. Si spera con un sistema alla Crocetta, con un primo ministro che non è un segretario di partito, e con il Movimento 5 Stelle che appoggia ogni riforma condivisa. Se fosse ancora una volta - ancora per un anno - un Pd con un PdL e una specie di Monti, allora saremo davanti al più grande autogol della sinistra degli ultimi 10 anni. E Bersani avrebbe realizzato il sogno di Berlusconi: autodistruggere il riformismo.

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