Esplorare il volto di un'altra persona ad occhi chiusi è splendido. Disegnarsi nella testa il profilo tramite i polpastrelli. Poi restare ad occhi chiusi e farsi accompagnare da un'altra persona nello spazio, con le ombre e i chiaro scuri che lampeggiano sulle palpebre, togliendoti anche la fiducia nelle tue gambe, nelle tue caviglie. Accorciare il passo e sentire lo spazio, seguire la musica e diventare farfalla. Credere che chi ti porta, chi ti fa correre, voltare, girare, solo tramite il contatto di un palmo su un dorso, sia perfetto e non ti porti a farti del male, ma solo a scoprire che non serve nemmeno la vista, per vedere. Poi diventare guida, e vedere nella cecità di chi porti il piacere e la fiducia di andare, di sorridere di un senso mancante.
Semplicemente godere del servizio usufruito, regalato dal prossimo, dal compagno di assi e piedi nudi.
Per la prossima settimana portare una scena completa dal ritorno della villeggiatura di Goldoni. So già che mi servirà un camice bianco...
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