martedì 11 settembre 2012

Parma: una scuola di ecologia

Parma oggi si sveglia con una novità, di cassa e di movimento. Per andare a scuola in centro storico sono autorizzati solo tre mezzi: i piedi, la bici, o il motorino (ma solo per evitare la ribellione delle centinaia e centinaia di sedicenni che hanno puntato tutto il loro charme sul colore della loro belva a due ruote). Per chi vuole usare la macchina, bisognerà pagare 60 euro di permesso all'anno. E' una tassa? Si, e penso sia anche giusta.

Ci sono tre punti dove alle otto del mattino e a mezzogiorno la viabilità è completamente bloccata. Via Repubblica, viale Maria Luigia e Via Montebello. La prima via è l'arteria principale del centro storico, dove si affacciano centinaia di negozi e di conseguenza devono entrare centinaia di fornitori. Il secondo è un viale importante per il soccorso in città, essendoci a fianco la sede della croce rossa di via Gorizia. Il terzo è invece un punto di congestione elevata perché tutto il traffico diretto fuori città, verso sud, si blocca nella zona. Aggiungiamo la presenza delle poste e il quadro diventa abbastanza complesso.

Adesso ci sarà la sollevazione popolare delle povere famiglie parmigiane che vanno a prendere i figli a scuola con il Porche Cayenne. Per esempio in via Cocconcelli le signore che vanno a prendere i propri figli non potranno più parcheggiare in terza fila e bloccare gli autobus. Oppure in via Repubblica non ci potranno più essere le liti fra pedoni, scooteristi, biciclettari, autobus e automobili perché una ragazzina sta limonando con il suo moroso e la mamma deve aspettarla prima di muovere il suo Range Rover dal centro della strada.

60 euro per entrare in centro storico è, francamente, ancora poco. Perché non mollare i figli a 100 metri dalla scuola? E' il gusto di farsi vedere davanti all'istituto con il figlio, come una vera favola televisiva americana, oppure è vera preoccupazione che nella incivile Parma, nei 100 metri che separano Barriera San Michele dal Maria Luigia, i nostri figli possano essere accoltellati da orde di delinquenti?

Parma assomiglia molto a Leonia: produce 640 chili di rifiuti a persona, non differenzia abbastanza e fino a quando non si è mosso qualcuno per dire che l'inceneritore è dannoso (anche se i parmigiani lo sapevano già: chi ha vinto le elezioni del 1998 promettendo lo spegnimento del forno del Cornocchio?) faceva finta che il problema dei rifiuti riguardasse solo qualche ente superiore incontrollabile.


Fossi nei genitori, prenderei questa lezione come la prima di un lungo corso di ecologia forzata che Pizzarotti impone alla città. Reggio Emilia sta ancora davanti un paio di metri, ma nella corsa alla regina dell'Emilia, possiamo tranquillamente raggiungerli.

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