I debiti ci sono. Possono stare tranquilli i pochissimi parmigiani che ieri non avevano nulla da fare e si sono presentati sotto i portici del grano per protestare contro il buco lasciato dal duo Ubaldi-Vignali. Capisco che la rabbia per un debito che ricadrà sul futuro immediato della città sia molta e che tanti di loro vorrebbero vedere Ubaldi incenerito sotto una colata di lava, ma forse qualcuno gli deve spiegare il funzionamento della giustizia italiana. Il fallimento del comune di Parma non è necessario perché gli eventuali truffatori vengano perseguiti e ingabbiati. Tant'è che il Movimento 5 stelle ha fatto partire le azioni di responsabilità, ma sta cercando di tenere in piedi la baracca del Comune di Parma. Con ogni sforzo possibile.
E' stato bravo l'assessore al Bilancio Gino Capelli a fare una relazione da puro contabile. C'è solo un problema, che Capelli non ha voluto rimarcare e che forse avrebbe dovuto sottolineare. E' vero che il patrimonio netto del Comune supera i debiti accumulati, ma questo sarebbe un dato rassicurante in caso di emergenza aziendale. Per una amministrazione comunale, significa che ad oggi l'unico modo per risolvere in 24 ore il problema di Parma sia l'arrivo di un Abramovich che decida di acquistare San Paolo, Stazione, Aeroporto, Palazzo del Governatore e Auditorium Paganini. Magari a prezzo di saldo gli si da pure il Ponte Nord e il parcheggio della Ghiaia. Oppure si può risolvere la situazione in un paio di anni, evitando di fare campagna elettorale ad ogni piè sospinto, senza fare inaugurazioni e iniziative che abbiano solo uno spirito propagandistico. Non si pezzano più le buche a richiesta, ma si fanno le programmazioni. Pazienza se ci saranno venti lettere sulla Gazza di protesta. Ora si guarda in cassa prima di fare interventi. Forse è anche il caso di trovare qualche altra cassa a cui attigere però, perché la situazione è piuttosto complicata.
Infatti Capelli ha riservato alla minoranza poca cortesia.Soprattutto al PD, che effettivamente dovrebbe scegliere cosa vuole per la città. Da 5 anni attacca sulla dimensione del bilancio ed ora il buco reale è meno grande di quanto non si stesse raccontando in giro da qualche anno. Si era partiti con 600 milioni, si era arrivati a 950, qualche giorno fa circolavano voci da nove zeri. Qualcuno deve averle messe in giro. Magari solo per fare paura. Ma chi ha preso paura sono le banche. Che di pecche ne stanno raccogliendo a quintali, in questi mesi.
Già, le banche. Sono loro che devono sostenere le amministrazioni locali. Siena, per esempio, è ben supportata dalla MPS, che è una grande realtà italiana. Perché noi, Parma, produttivamente un po' più potenti di una medio/piccola città toscana, non riusciamo ad avere il supporto di una banca Mondiale come Credìt Agricole? Eppure i francesi hanno fatto abbondante spesa nella piccola Parigi. Ci dovrebbe essere, ora, qualche ritorno per i cittadini...
La sensazione è che il clima di terrore instaurato per abbattere la giunta Vignali, che ne ha combinate di tutti i colori e credo che ci saranno ulteriori sviluppi anche in futuro, abbia reso Parma l'ombelico di una crisi che il tessuto economico e finanziario della città non può supportare. E che le Banche non vogliono mitigare in nessun modo.
A questo punto l'unica soluzione è sperare nel nuovo. E magari in qualche magnate. A proposito, avete sentito che Google ha iniziato a prestare i soldi come se fosse una banca? Io due chiacchiere con Mr Page e Mr Brin le farei. Sempre meglio che fare la fine di Fanny Mae e Freddy Mac.
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